DAM (Digital Assets Management): 5 motivi per sceglierlo
(anche se ce ne sono molti di più)
Gemma Contini
Nell’era moderna, con il crescere dei servizi offerti in ambito IT, uno dei temi chiave per avere un processo di qualità, è la gestione e la distribuzione del software.
Per un business di successo, oggi più che mai, automatizzare e garantire cicli di vita per lo sviluppo ed il rilascio software efficienti e rapidi è diventato di vitale importanza; per anni è stata una tematica che in maniera considerevole, erroneamente, molti hanno messo da parte, ma nell’ultimo decennio, anche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, è diventata il fulcro nella progettazione di un’architettura.
Questo scenario ha portato alla nascita della CI/CD (Continuous Integration e Continuous Delivery), e più in generale al modello DevOps. Tali nuovi modelli si fondano su varie tecnologie che ne permettono l'implementazione, come ad esempio Docker e Kubernetes.
In questo articolo faremo una breve introduzione a Docker, per descrivere come questa tecnologia può aiutarci all’interno della nostra azienda.
Docker è un progetto open-source, nato nel 2013, ideato per semplificare la creazione, lo sviluppo, il rilascio e l'esecuzione di applicazioni tramite delle unità standardizzate chiamate container. La tecnologia è pensata per sviluppatori e sys-admin e facilita dunque la creazione, la distribuzione e l'esecuzione di applicazioni.
Docker utilizza il kernel di Linux e le sue funzionalità di isolamento, come ad esempio cgroup e namespace, per isolare i processi in modo da poterli eseguire in maniera indipendente, ed è proprio l’isolamento uno dei punti di forza: questo nuovo modello va in contrapposizione al classico utilizzo delle Virtual Machine, infatti permette di eseguire più processi e applicazioni in modo segregato grazie ai “container”.
I container, quindi, contengono il nostro software con tutto necessario per la sua corretta esecuzione, incluse librerie, strumenti di sistema, codice e runtime.
Inoltre un container è quasi una macchina virtuale. I container e le macchine virtuali, infatti, hanno simili vantaggi di isolamento e allocazione delle risorse, ma funzionano in modo diverso: a differenza delle VM, piuttosto che creare un intero sistema operativo virtuale, Docker permette alle applicazioni di condividere parti del kernel del sistema operativo ospitante, isolando i processi applicativi dal resto dell’infrastruttura. Questo porta ad un significativo aumento delle prestazioni e riduce le dimensioni dell’applicativo.
Bisogna specificare che i container non sono un'alternativa alle VM, e viceversa. Entrambi possono essere utilizzati insieme, offrendo così una grande flessibilità nella distribuzione e nella gestione delle applicazioni.
Il processo di distribuzione di un’applicazione si riduce quindi alla semplice creazione di un' immagine, ovvero di un file contenente tutti i dati. L’immagine è in seguito utilizzata per creare un container, un’istanza
dell’immagine.
Certimeter Group ha realizzare un corso su Docker, all'interno di Udemy, piattaforma leader mondiale dell’e-learning. Il corso in questione ha lo scopo di introdurre sia sviluppatori che sys-admin nel mondo dei container. Per seguire il corso non occorrono requisiti particolari, se non una conoscenza base di Linux.
Il programma è pensato per studiare questa tecnologia partendo “da zero”, per arrivare in seguito a conoscere più dettagliamente il mondo di Docker.
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